Chi siamo
La nostra filosofia
Lo Chef Giuseppe coltiva la passione della cucina sin da bambino, così appena adolescente si iscrive al famoso Istituto alberghiero di Vico Equense (da cui sono usciti numerosi chef di talento alcuni anche particolarmente celebri), con tanta passione e volontà Giuseppe riesce a diplomarsi e a cominciare finalmente la carriera da cuoco che tanto amava.
Le esperienze ai fornelli, comunque, non gli erano mai mancate, perché ancora adolescente aveva già cominciato ad assaggiare il lavoro di grandi ristoranti capresi, naturalmente cominciando come tutti dal basso, impegnato tutto il giorno a lavare pentole e piatti, ma con il sogno un giorno di poter dirigere una sua cucina, nel mentre ammirava dalle finestre i meravigliosi Faraglioni.
Dopo il diploma alberghiero si destreggia tra Capri e Courmayeur, a servizio negli hotel e nei ristoranti più noti, esperienze importanti che lo temprano come chef e come uomo.
La storia de Il Giardino
Ad un certo punto non più contento (perché l’ambizione e la voglia di crescere era tanta e di riscattarsi dal piccolo paese di origine) con molti sacrifici e tante difficoltà riesce a comprare un bar tavola calda a Roma ed a gestire a soli 25 anni un’attività che subito ha grande successo, grazie alla meticolosità e professionalità con cui si fa conoscere e apprezzare da tutti.
Erano gli anni in cui si lavorava tanto e lui da solo divideva il suo tempo tra lavoro e viaggi per raggiungere Maria, l’altra metà di questa storia, che ancora ventenne frequentava la facoltà di giurisprudenza. Lei lo raggiungeva quando poteva fino a quando a 22 anni Maria decise di trasferirsi per amore nella Capitale: e da qui ha inizio un’avventura personale e professionale, fatta di amore e lavoro, che ha resistito al tempo e ai cambiamenti.
Dal bar di quartiere al Ristorante in centro
Lui grande lavoratore, lei si fece benvolere da tutti e nel giro di poco tempo la loro attività crebbe insieme al loro amore. Giovani e caparbi, ristrutturarono nel 1999 la loro attività. Giuseppe voleva andare avanti, ormai quel bar di quartiere gli stava stretto e decise di vendere e rimettersi in gioco di nuovo. Maria pensava che adesso bisognava rischiare, puntare a un luogo più centrale, con banche, uffici e tanta gente e così dopo aver trovato l’annuncio su Porta Portese, gli si presentò l’occasione giusta: un bar ristorante che richiedeva un notevole investimento, debiti e sacrifici, ma un po’ l’incoscienza giovanile e un po’ la consapevolezza di voler lavorare duro per raggiungere ogni obiettivo, li portò a compiere il fatidico passo.
Gli impegni erano tanti: una squadra perfetta in cucina e in sala, tanta simpatia e quel pizzico di napoletanità che non guasta mai, ma i due non erano ancora paghi, ci voleva una ristrutturazione, dare una nuova veste al locale e dopo 3 mesi di lavori, comincia una storia durata 13 anni, nel cuore dell’Eur in una delle tavole calde più note e frequentate della Città Eterna.
Il passo successivo, per due che amano cambiare e rimettersi sempre in gioco, è il cuore della Capitale, è la storia che trasuda dai sampietrini, dal fascino delle antiche fontane e dalle suggestioni di strade e viuzze sempre gremite di turisti da ogni parte del mondo: ecco che nasce la folle idea di prendere questo locale ad un passo da Via del Tritone, Piazza Barberini e un tiro di schioppo da Fontana di Trevi e Piazza di Spagna.
La nascita
Nasce così Il Giardino, Antica Osteria 1909, in un ristorante storico, che ha vissuto i decenni più importanti della storia romana recente e che nelle mani sapienti e appassionate di Maria e Giuseppe sta rivivendo nuovi fasti, con una sua personalità e piatti della tradizione: carbonara, amatriciana, gricia, cacio e pepe, abbacchio scottadito, carciofo alla romana, saltimbocca alla romana solo per citare alcune tra le ricette più note che Giuseppe ripropone con grandissimo successo. Ma Il Giardino è anche cucina contemporanea di mare (spaghettone di Gragnano con vongole, bottarga e granella di pistacchio, risotto al Franciacorta con julienne di calamaro, paccheri al ragù di ricciola, crumble di tarallo e stracciata pugliese, polpo croccante su hummus di ceci con pomodori confit, ecc.) e di terra, ricette tutte da provare e rimanere sorpresi da tanta maestria e bontà.